On the road

📍Prunières
📍Plateau de Valensole
📍Tolosa
📍Saragozza
📍Madrid
📍Cordoba
📍Carmona
📍Siviglia
📍Cadice
📍Tarifa
📍Gibilterra
📍Malaga
📍Antequera
📍Granada
📍Valencia
📍Girona (Llambilles)
📍Fréjus e Saint-Raphaël
📍Casa

Grafica del viaggio

Ho avuto un cortocircuito che mi ha portato lontano.

Precisamente 5632 km in moto, durante i quali ho spento chat, social ed email. Mi scuso con chi mi ha mandato messaggi e non ho risposto. Sono scomparso, ma arriverò a rispondere a tutti nelle prossime ore. 

Ero stanco e insofferente con me stesso, sentivo la necessità di persone in carne ed ossa, di chiacchiere, di vino, di cibo, avevo bisogno di vento sulla faccia e di silenzi, avevo bisogno di far pace con la mia moto, ma ancor prima avevo bisogno di starmi vicino. 

Non è stato un viaggio per andare a ritrovare me stesso, o per fare chissà quale scoperta, volevo solo stare fuori equilibrio, urtando contro la casualità dei momenti che la strada mi offriva. Nessuna destinazione, nessuna organizzazione, ho vissuto alla giornata per un pò di tempo e quelle giornate mi hanno fatto ritrovare un tempo completamente diverso. 

Ho acceso la moto e il resto è venuto da sé, perdendomi dentro e fuori le città che ho visitato.

La bellezza che ho avuto modo di ammirare si è infilata nei miei interstizi, mettendo a tacere le parole che riecheggiavano nei vuoti. Ho vissuto la vastità delle piazze che mi hanno fatto sentire minuscolo, la maestosità delle cattedrali che mi guardavano dall’alto. Mi sono scaldato le ossa sulle strade rosso fuoco, seduto tra il verde delle piante, sfiorato i colori e i profumi dei fiori. Ho vissuto la malinconia dei posti abbandonati. Ho annusato l’odore della pioggia che mi cadeva addosso. Mi ha attraversato il freddo che scintillava sulla neve delle Alpi e dei Pirenei. 

Sulla strada la vita scorre veloce. Il traffico intenso, il vento forte, la pioggia che si rovescia a sprazzi, alcune persone ti attraversano la strada all’improvviso, altre si tolgono tutt’a un tratto. Durante i lunghi spostamenti ti accorgi delle prospettive che hai perso. Le montagne ti attendono lontane, le nuvole si muovono lente, il mare ti accoglie nel suo orizzonte blu, i paesi che si ergono sulle montagne ti mostrano complessi di case che raccolgono campanili minuscoli. In quel flusso vitale intriso di frenesie e lentezze, arriva il momento in cui hai l’esigenza di respirare a fondo, con calma, ascoltare tutto quello che senti e aprire a fondo il gas.

Mi porto a casa la semplicità che avevo perso, mi porto a casa un abbraccio lontano di qualcuno che non mi ha chiesto perché, mi porto a casa l’umiltà che ti fa ritrovare il viaggio come dice Flaubert, mi porto a casa colori, prospettive, immagini, un focolare quando fuori diluvia, un bimbo francese che sogna di guidare la moto per venire in Italia. 

Come nei viaggi precedenti, mi porto a casa due riflessioni in particolare:
una riguarda il modo che hanno gli spagnoli di scusarsi, “lo siento” dicono, e per me rimane un modo bellissimo di relazionarsi con l’altro; l’altra riflessione invece riguarda l’aver raggiunto la consapevolezza che ci stiamo ammalando di solitudine.
Entrambe i pensieri rientrano in articoli non ancora scritti, ma che presto pubblicherò. 

Rimangono ancora molte cose da scrivere, ma prima devo trovare la voglia di lavare la moto. Non ho voglia, non ho voglia di pulire tutte le parti sporche di questa esperienza perché è proprio stando vicino a queste che ho capito la bellezza di questo viaggio. 

Per tutti gli amici motociclisti che sono arrivati fino qui, posso solo dire che i Pirenei e le Alpi sono esperienze da fare una volta nella vita. 

Per i pensieri successivi ci sarà tempo. Ho ancora tante cose da ascoltare prima di poter scrivere, quindi per adesso riapro il gas e ringrazio come sempre il sig. Akrapovič, il vento sulla faccia e il motore BMW. 

Ci si vede in giro ✊🏻💨✌🏻

3 pensieri riguardo “On the road

Scrivi una risposta a LaSconosciuta.it Cancella risposta