Blue curry – la potenza delle immagini

Directors / Réalisateurs : Magali DUNYACH, Chien-Ju HUNG, Jimin JUNG, Vajra PANCHARIA, Léa PIETRZYK Team contact / Contact de l’équipe : blue-curry@gobelins.fr . Soundtrack / Musique : Antoine DUCHENE Sound editor / Montage sonore : Laurent JIMENEZ Mix / Mixage : Benjamin CABAJ . Production : GOBELINS, l’école de l’image – Cécile BLONDEL : cblondel@gobelins.fr Distribution : Miyu Distribution – Luce GROSJEAN : festival@miyu.fr

Sono stato piacevolmente coinvolto in una classe di prima elementare alle prese con un percorso di laboratori di P4C partendo da un testo di M. Lipman dal titolo “Elfie”.  Nello specifico hanno lavorato sulla tematica della “distinzione” e su cosa sia una “buona distinzione”. Era la prima volta che mi trovavo alle prese con dei bimbi, ma molto gentilmente Anna (insegnante e facilitatrice) mi ha coinvolto aprendo all’opportunità di personalizzare in parte il laboratorio (cosa rara!). Chi mi conosce ormai sa che il cinema lo metto ovunque, quindi perché non farlo anche in questa occasione!? Attinto agli innumerevoli corti di WeShort, ho trovato il video prodotto da Gobelins che oggi condivido. 

Assieme ad Anna si era pensato di proporre la visione due volte, la prima senza aiuto e la seconda invece supportandoli nella lettura dei sottotitoli. Beh, non c’è stato bisogno, la prima visione è stata sufficiente per capire tutto il senso del video e le domande portate dai bimbi avevano già contenuti inerenti alle tematiche e al video. Certo ci vuole un’abilità come quella di Anna nel condurre e facilitare il laboratorio, aspetto non secondario, ci vuole un corto benfatto e valido come “Blue Curry”, anche questo aspetto non secondario; ma sono stato colpito dalla forza con cui le immagini sono arrivate ai bimbi di prima elementare. 

In uno scambio di idee con un amico nei giorni scorsi, si ragionava sulla responsabilità che abbiamo tutti riguardo alla contenutistica delle opere che fanno leva sulla comunicazione per immagini, mai come oggi penso dovremmo iniziare a considerare fortemente l’influenza che queste hanno su bambini/e,  ma anche sulle parti più bambine di ognuno di noi. 

Oggi è stato “Blue Curry” ad esser passato di fronte ai loro occhi, domani potrebbe essere il telegiornale, un reality, un salotto vip ecc ecc. Nella continuazione del ragionamento, quei bimbi oggi hanno avuto Anna a confrontarli, domani potrebbe toccare a ognuno di noi. 

Abituarli alle immagini, non significa dare a loro un tablet per passarsi una serata al ristorante, ma insieme a loro riempire di senso le parole che utilizzano per descrivere quello che hanno visto. 

Ho detto cose troppo semplici?! Sicuramente

Al rientro dall’esperienza pensavo di esser stato dentro un’aula che conteneva piccoli universi complessi, suonata la campanella, si sarebbero buttati nelle braccia di altre complessità e a loro volta si sarebbero mossi dentro un piccolo mondo complesso… e così via.

Al rientro pensavo ad alcune sensazioni chiare rimaste: ritengo di essere il primo a dover metter mano alla semplicità, perché è un elemento imprescindibile per affrontare la complessità; mi passano ancora nella mente le parole di un bimbo, sosteneva che in una buona distinzione ci sono dentro tante differenze. 

Infine mi tengo stretto un’esperienza, la meraviglia del cinema e la bravura di un’insegnante… ma siccome ho iniziato a metter mano alle cose semplici, ho pensato fosse il caso di iniziare a condividere una di queste. 

Ho detto cose troppo semplici?! Sicuramente … ma va bene così 

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